Breve analisi sul processo di internazionalizzazione d’impresa per PMI: cenni storici, quadro economico e dati sulle esportazioni
Il concetto di internazionalizzazione d’impresa per le PMI presenta diverse interpretazioni.
Secondo alcuni sono internazionalizzate le PMI che vendono sui mercati esteri a prescindere dalla modalità con cui viene raggiunta la clientela.
Secondo altri la PMI è internazionalizzata solo se opera con proprie unità produttive e di vendita all’estero. In verità semplicemente esistono diversi gradi di internazionalizzazione d’impresa.
In generale si può dire che l’internazionalizzazione di una PMI è un processo che comprende sia lo scambio di un bene fisico sia quello di un servizio.
Facciamo un breve cenno storico
Fin dal secondo dopoguerra l’Italia è stata un paese con forte vocazione all’esportazione. Infatti già negli anni ’60 il contributo delle esportazioni alla crescita del PIL era molto significativo, nonostante il parallelo sviluppo dei consumi e degli investimenti interni.
Nelle periodiche recessioni che hanno colpito la nostra economia l’esportazione è sempre stata “l’ancora di salvezza” in assenza della quale il PIL nazionale avrebbe fatto risultati più negativi.
Il quadro macro-economico sull’internazionalizzazione nel nostro paese
Oggi per molte PMI l’internazionalizzazione d’impresa costituisce un elemento fondamentale per sopravvivere, ma internazionalizzarsi non è così semplice come possa sembrare.
Tra il 2007 e il 2013 la produzione industriale italiana ha subito un forte ridimensionamento. La crisi del 2008 ha colpito indistintamente sia il mercato interno che quello estero, mentre la ricaduta del 2011-2012 proseguita fino a metà dello scorso anno ha interessato soprattutto il mercato domestico a fronte di una buona tenuta delle esportazioni.
Su quali settori puntare per l’internazionalizzazione d’impresa
Negli ultimi anni meccanica, metallo, chimica, farmaceutica e mezzi di trasporto sono i settori che sostengono le esportazioni italiane nel mondo oltre ai comparti industriali legati alle costruzioni e alle opere pubbliche, che essendo in crisi nel mercato interno cercano uno sbocco all’estero.
Su quali paesi puntare per l’internazionalizzazione d’impresa
I paesi in grado di assorbire meglio l’esportazione italiana sono Svizzera, Germania, Francia e Regno Unito (per quanto riguarda l’Europa), Stati Uniti, Hong Kong, Russia, Turchia, Romania, Cina e Brasile.
In base ai risultati dell’ICE (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane) le esportazioni italiane trovano spazio anche nella penisola arabica, il Nord Africa e alcuni paesi asiatici (come Indonesia, Malesia, Thailandia e Vietnam).
Internazionalizzazione d’impresa per le PMI
In base ad alcune ricerche svolte sul tema dell’internazionalizzazione d’impresa emerge che le PMI che la attuano hanno le seguenti caratteristiche:
– sono più grandi della media della classe di appartenenza
– hanno un’elevata quota di diplomati e laureati tra i dipendenti in quanto sono richiesta competenze più professionalizzate
– sono più efficienti e con un valore aggiunto per dipendente nettamente superiore.
Queste rappresentano una pre-condizione necessaria per intraprendere il processo di internazionalizzazione d’impresa ed esportare con continuità e successo.
Per maggiori informazioni su come attuare il processo di internazionalizzazione d’impresa per PMI compila il modulo sottostante: