Per motivare il collaboratore bisogna fargli comprendere che gli obiettivi personali coincidono con quelli aziendali
In un precedente articolo abbiamo parlato di come motivare il personale fornendo sei consigli, che se messi in pratica, avrebbero modificato il clima della vostra azienda.
Tra questi vi era quello di far coincidere gli obiettivi personali del collaboratore con quelli aziendali, bene ma esattamente come si fa?
Spesso la mancanza di motivazione non è legata allo stipendio ma piuttosto alla percezione di una dicotomia tra gli obiettivi aziendali e quelli del lavoratore che pensa “mi conviene legare il mio futuro professionale a questa azienda”?.
dato il periodo di incertezza economica che stiamo affrontando è facile che si manifesti nel collaboratore il dubbio sull’affidabilità nel medio e nel lungo termine dell’azienda per cui lavora. Oggi le domande che spesso il lavoratore si pone sono:
- “se faccio oggi un sacrificio e investo risorse emotive, psicologiche e formative in questo lavoro, questa azienda farà lo stesso con me nel momento del bisogno?”
- “mi conviene di più passare il mio tempo libero per perfezionarmi nel ruolo che mi viene proposto dall’azienda o investire il mio tempo per dedicarmi ad una seconda attività? In fondo io sono solo uno dei tanti dipendenti di una azienda che non è la mia”.
Questa è la dicotomia che il titolare dell’azienda e il manager deve affrontare per portare il collaboratore all’interno della squadra al 100%, e per farlo deve sviluppare una buona capacità comunicativa ed empatica nei confronti del collaboratore.
Bisogna comprendere in primis quali sono gli obiettivi personali del collaboratore e capire come questi possono sposarsi alla meta aziendale. Bisogna far capire al lavoratore che si è tutti dalla stessa parte e che quella esperienza lavorativa sarà comunque funzionale alla crescita professionale e personale dell’individuo.
L’ansia del collaboratore nei confronti dell’incertezza nel futuro può essere curata solo comunicando:
- spirito di squadra: “è vero viviamo nell’incertezza ma in questa avventura non sei solo, siamo una squadra un gruppo che affronta insieme questo periodo minaccioso” e ancora
- crescita personale: “comunque vada anche nel caso in cui non lavorerai più con noi, avrai comunque accumulato tanta esperienza e sarai notevolmente cresciuto professionalmente”
Per un manager o un titolare d’azienda è molto importante conoscere alcuni aspetti del comportamento umano e, soprattutto, sviluppare una buona comunicazione che possa motivare il collaboratore. Ma prima di tutto serve una buona capacità di ascolto dei bisogni del lavoratore, solo così potrete capire su quali aspetti fare leva per motivarlo, ognuno ha i suoi punti deboli e i suoi punti di forza, l’abilità del bravo manager è quella di scoprirli e usarli per il raggiungimento degli scopi.
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