Intervista ad Andrea Zanforlin titolare di Mavi Pesca
Alessandra Massarenti, consulente di OSM Network, racconta:
“Ho incontrato Andrea e Massimo Zanforlin nel gennaio 2012 attraverso una conoscenza comune, che ha incrociato i nostri destini – è la testimonianza di Alessandra Massarenti, responsabile tecnico dell’area Piemonte e Liguria di OSM Network –. È scattata subito una forte sintonia, generata indubbiamente dal fatto di esserci piaciuti come persone prima di tutto. Ma anche e soprattutto dal grande desiderio manifestato dai due imprenditori di affrontare quelle che allora erano le aree di miglioramento del loro rapporto, che stavano determinando in maniera importante un andamento aziendale per nulla soddisfacente. Il percorso intrapreso assieme da quel momento si è evoluto trasformandosi in una azione di vera crescita di gruppo, nel quale progressivamente abbiamo coinvolto i collaboratori dell’azienda. Oggi in Mavi siamo in una fase di creazione del futuro: progetti, sogni, mete condivise alle quali lavoriamo con entusiasmo e grande dedizione.Tutto questo è reso possibile dalla natura di Andrea e Massimo, dalla loro grande volontà di creare sviluppo, prosperità e benessere per le persone che gravitano attorno alla loro impresa. E dalla loro capacità di influenzare positivamente il loro ambiente. Lavorare con loro è per me un onore e un piacere vero”.
L’anno nero è stato il 2013 quando in Italia il consumo di pesce fresco ha registrato in valore un calo secco del 20%. È stata solo l’ennesima spallata: nel giro di trent’anni la flotta dei pescherecci che gettano le reti al largo dei nostri 8 mila chilometri di costa si è ridotta del 35% e si sono persi 18 mila posti di lavoro. Eppure la perdurante crisi del settore ittico non sta impedendo alla Mavi Pesca di crescere ed espandersi.
La Mavi Pesca è nata nelle campagne attraversate dal Po in cui, nell’immediato dopoguerra, venne girato “Riso amaro” con Silvana Mangano nei panni di una procace mondina. Nelle risaie un tempo per combattere i parassiti vi facevano sguazzare carpe e tinche. Fra fiume e risaie, non mancava insomma la materia prima per avviare un’attività commerciale di specie ittiche. E Nereo Zanforlin, il capostipite di un’azienda che è sempre rimasta a conduzione familiare, ebbe la felice intuizione. Era il 1967. La aprì a Trino, il paese definito “una zattera galleggiante sulle risaie”, lo stesso in cui in quegli anni entrò in funzione una centrale nucleare.
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