Ad astra per aspera

Di Flavio Cabrini

Marco Gavio Apicio 25 a.C. – 37 d.C. circa, è il nome con il quale comunemente viene riconosciuto il primo gastronomo (chef) della storia.

La metafora della cucina ben si adatta anche all’azienda.

Ci sono le materie prime che sono, per un’azienda, le persone di qualità in primis, poi l’efficacia del prodotto/servizio, i processi chiari e seguiti, le strutture/macchinari adeguati, il brand e la comunicazione sia esterna che interna senza dimenticare la strategia commerciale e di crescita.

È evidente che, se uno o più degli ingredienti è scadente, il “piatto” che si ottiene è per dirla al meglio giusto commestibile, passabile.

Quando senti parlare gli Chef più famosi e assaggi i loro piatti ti rendi conto che anche pochi e comuni ingredienti possono creare un risultato favoloso. La loro grande capacità consiste proprio nel valorizzare materie prime, anche quelle più semplici, per realizzare un risultato che sorprende.

Chi non vorrebbe i collaboratori migliori, i prodotti/servizi più unici, i processi più performanti e così via. Eppure, l’approccio di valorizzare ciò che già possiedi in azienda è la via maestra.

Formare e valorizzare i collaboratori che già hai, saper ascoltare le critiche dei clienti, ottimizzare la comunicazione sia interna all’azienda che verso il mercato oltre che a rafforzare le tue strategie sono la chiave ad un’azienda “stellata”.

Le cause di una scarsa crescita e sviluppo di un’attività sono sempre interne ed è li che bisogna guardare. Un’azienda da incubo è quella in cui si è perso il senso della valorizzazione di quel che c’è e si lavora consapevolmente o meno per acuire le criticità, i dissapori e negatività.

Molte realtà si barcamenano tra l’incubo e la stella. E cadono facilmente nella trappola del “momento stella” pensando che: “le cose non son poi così male…”. Ma è una trappola.

Ad astra per aspera recita un motto latino che significa attraverso le asperità si giunge alle stelle. E per la mia esperienza, la più importante asperità da superare è quella del guardare dentro sé stessi e dentro la propria attività senza accampare alibi ma con un sincero desiderio di mettersi in gioco e di migliorare quel che c’è, buono e meno buono.

E forse non è un caso che ai migliori Chef viene riconosciuta una stella.