Chi si rammenta “Rain Man”, l’uomo della pioggia, un film del 1988 che vinse quattro premi Oscar? Una di quelle statuette toccò a Dustin Hoffman quale migliore attore protagonista: impersonava Raymond Babbitt, un uomo affetto da autismo che si rivela però dotato di una prodigiosa memoria e di una straordinaria capacità di calcolo. Ne darà dimostrazione sbancando il tavolo del blackjack di un casinò di Las Vegas dove lo porta il fratello Charlie, interpretato da Tom Cruise.
“Think different”, pensa differente, è il fortunato ed azzeccatissimo slogan della Apple. E proprio sul “pensiero differente” dei soggetti autistici, che spesso si manifesta in straordinarie abilità logico-matematiche, c’è chi ha deciso di puntare. Un anno fa ha fatto il giro del mondo la notizia che il colosso informatico tedesco Sap assumerà entro il 2020 ben 650 programmatori autistici, che costituiranno l’1% dell’organico totale che sfiora attualmente le 65 mila unità. Non è stata la prima a farlo: sempre in Germania la Auticon, un’altra azienda specializzata nel controllo informatico, utilizza da tempo per queste funzioni esclusivamente individui affetti dalla cosiddetta Sindrome di Asperger, una forma lieve di autismo.
La belga Passwerk, che ha sede a Berchem nei pressi di Aversa ed opera nello stesso campo, dal 2008 si affida ad ingegneri – oggi sono una quarantina – che hanno disturbi che rientrano nello spettro dell’autismo. Un’altra società belga, la Stib di Bruxelles che è leader nei sistemi di sicurezza, impiega personale autistico per testare i software che regolano gli accessi alle metropolitane e per scoprire i cosiddetti “bugs”, cioè gli errori, nei circuiti integrati legati ai titoli di viaggio. Negli Stati Uniti si segnala l’esperienza di Aspiritech, che ha la sua base nell’area metropolitana di Chicago: anche qui i software testers sono tutti soggetti autistici e nel payoff del sito aziendale si legge espressamente che il successo incontrato (fra i clienti figurano Microsoft e Oracle) è tutto dovuto alla “potenza della Sindrome di Asperger”.
Le stupefacenti performances che persone autistiche sono in grado di fornire nel settore IT, le tecnologie informatiche (compreso anche tutto il versante del controllo di qualità), non sarebbero tuttavia emerse se nel 2003 una fondazione danese, Specialisterne, non si fosse impegnata in un programma per il loro addestramento e inserimento. Thorkille Sonne, fondatore e presidente di Specialisterne, ne ha parlato in un lungo articolo comparso nell’ultimo numero della prestigiosa Mit Sloan Management Review, la pubblicazione trimestrale del Massachussetts Institute of Technology.
“C’è una forte logica di business dietro la decisione della Sap. – si legge nel testo a proposito della scelta del colosso informatico tedesco – La motivazione è stata quella di assumere persone che sono tra le migliori al mondo in lavori che altre persone non sono in grado di svolgere altrettanto bene. Crediamo che questo tipo di pensiero possa essere esteso ben oltre, per fornire vantaggi significativi per le imprese e la società. La mossa di Sap incarna un principio di gestione emergente. Noi lo chiamiamo “il principio del dente di leone” ed offre un modo alternativo di pensare la gestione delle risorse umane”
Il dente del leone, per chi non lo sapesse, è una pianta il cui seme, spinto dal vento, si propaga disordinatamente ma irresistibilmente.