Filippo Mazzoleni, titolare di Emmeci, sarà tra i relatori dell’evento: “Collaboratori e aziende: quando il connubio diventa vincente” organizzato da ONE4 per il prossimo 24 Ottobre con il patrocinio di CDO Insubria.
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Per presentarvi i nostri ospiti speciali ecco un articolo, uscito sull’ultimo numero di back up dove raccontiamo la loro storia.
Nel 1983 i titolari di due negozi di generi alimentari decisero di associarsi sfidando le catene della grande distribuzione: la loro creatura oggi raggruppa 24 punti di vendita.
Il 13 marzo 1989 Tim Berners-Lee, un fisico britannico, depositò al Cern di Ginevra il progetto che è unanimemente considerato l’atto di nascita del web. Forse non era neppure consapevole di come Internet, la grande ragnatela che di lì a poco di sarebbe sviluppata, avrebbe cambiato il mondo.
Di sicuro, quel medesimo giorno, una piena consapevolezza che nel loro mondo si era innescato un processo irreversibile, e niente sarebbe più stato come prima, l’avevano già maturata due bottegai lombardi, Filippo Mazzoleni e Dario Corbetta: il 13 marzo 1989 unirono le forze e fondarono Emmeci.
L’idea che avevano in testa poteva apparire decisamente velleitaria: competere sul loro stesso terreno con i colossi della grande distribuzione organizzata, che stavano fagocitando i piccoli negozi di generi alimentari a conduzione familiare senza più futuro, rastrellandone le licenze così da avere poi mano libera per sostituirli con le cosiddette “moderne unità di vendita”. Non poteva essere una sfida ad armi pari ma, per dirla con Darwin, di fronte ad una minaccia di estinzione non sono i soggetti più forti o più intelligenti che sopravvivono quanto piuttosto i più reattivi al cambiamento.
Dario Corbetta, dopo aver tracciato il solco ed essere stato protagonista dei primissimi passi in questa avventura, nel 1992 è prematuramente mancato. Nello stesso anno Antonio Crea è subentrato a dar manforte a Mazzoleni nel processo di costruzione di Emmeci. Non c’è più neppure il primo supermercato, realizzato a Mapello, in provincia di Bergamo. Con l’ultima recentissima apertura a Magenta ci sono però la bellezza di 24 punti di vendita a marchio Massì e con le insegne di alcuni dei principali player del settore. Una galassia che va dalla Val Camonica alla Valtellina, che occupa più di 200 addetti ed è la spina dorsale di un gruppo che ha collegate anche società incaricate degli aspetti logistici e immobiliari.
Una delle carte vincenti di Emmeci è stata quella di importare, tra i primi in Lombardia, la formula dei soft discount, prevenendo la discesa delle grandi catene tedesche, come Lidl (che per il suo approdo in Italia negli anni ’90 scelse il Veneto) o come Aldi (che dalle nostre parti ha messo piede soltanto nel marzo di quest’anno). Fondamentale è stata poi la scelta dei tempi, dei bacini d’utenza e delle localizzazioni, che nella stragrande maggioranza hanno privilegiato centri di poche migliaia di abitanti. Non meno importante è stata la valorizzazione del capitale umano. «Abbiamo sempre creduto nella formazione» dicono all’unisono Mazzoleni e Crea che con Flavio Cabrini, general manager di ONE4, hanno un rapporto di lunga data. E che investire in risorse umane paghi lo dice il fatto che il turnover dei dipendenti è pressoché inesistente o comunque nettamente al di sotto dei valori fisiologici.
Il 2019 per Emmeci sarà l’anno del trentennale ma un’occasione per festeggiare è già arrivata in anticipo lo scorso 8 aprile a Sorrento nell’ambito della convention nazionale di MD, che nel segmento dei discount detiene una quota del 15% del mercato nazionale. C’era Antonella Clerici, testimonial della catena, e c’erano oltre mille operatori in rappresentanza dei 725 punti di vendita disseminati in tutte le regioni d’Italia. Il gruppo Emmeci, di suo, ne ha ben 18 ed è stato insignito del premio più prestigioso, quello di affiliato dell’anno, con una motivazione che mette in risalto “gli importanti progetti di sviluppo in territorio lombardo” di cui è protagonista.
Sul palco, a ritirarlo dalle mani di Patrizio Podini, presidente e fondatore di MD, è salito Andrea, 26 anni, il figlio di Filippo Mazzoleni, rendendo palese che in azienda si stanno già gettando le premesse per un passaggio generazionale che sta coinvolgendo pure Melissa, 32 anni, figlia di Antonio Crea.
Non è certo un caso che i due padri, per quanto intenzionati a restare ancora a lungo sulla breccia, alla nostra business school per imprenditori abbiano preso a sfogliare il manuale della delega.